Il domenicale di Guy Sottile: Arricchire

Arricchire!

La parola per oggi è arricchire!

Questa parola implica un senso di abbondanza.

Quando penso ad una persona che mi arricchisce penso a una persona che migliora la mia vita.

Mi migliora mentalmente con quello che mi dice, mi migliora a livello di esperienza condividendo quello che sperimenta nella sua propria vita.Arricchire!

Praticamente chi mi arricchisce fa di me una persona migliore!

Chiaramente non possiamo arricchire se non abbiamo qualcosa positiva da condividere.

Infatti non possiamo dare agli altri qualcosa che noi stessi non abbiamo!

Arricchire significa che ho qualcosa di valore che desidero depositare nella tua vita: si insegna quello che si conosce ma si riproduce quello che gli altri vedono che noi facciamo con successo!

Così noi possiamo arricchire le persone dando una prospettiva della vita abbondante, deponendo in loro gli elementi che aggiungono valore alle loro potenzialità.

Chi stiamo arricchendo oggi? Su chi stiamo deponendo le cose positive sperimentate nella nostra vita?

Quali azioni vere che hanno portato frutto nella nostra vita stiamo, intenzionalmente, condividendo con chi è meno ricco di noi?

Arricchire non significa redistribuire da chi è ricco a chi è povero: arricchire significa condividere i principi che mi hanno arricchito con chi ricco non è !

Il vero concetto di ricchezza non risiede in quello che possediamo ma in quello che siamo.

Il modo migliore per investire le nostre ricchezze non ha come oggetto la moltiplicazione di quello che possediamo ma DI QUELLO CHE SIAMO!

Individuiamo le persone giuste che vogliamo e dobbiamo arricchire rivelando loro i principi che hanno cambiato il nostro cuore, rinnovato la nostra mente e contraddistinto il nostro modo di essere e di fare!

Arricchire, aggiungere valore, a chi ci sta intorno dovrebbe essere la forza motrice di ogni nostra azione.

Alla prossima!
Gaetano Sottile

Il domenicale di Guy Sottile: Partnership

La parola per oggi e partnership!

 

Come dico sempre, il numero 1 è un numero troppo piccolo per raggiungere grandi traguardi!

 

Molti leader lavorano da soli perché pensano che cosi il loro lavoro sia più leggero e più rapido.

 

Tuttavia tale impatto è destinato a morire insieme a loro e a non lasciare una eredità alle generazioni future!

 

Il segreto di un grande leader risiede nel formare partnerships con le persone giuste per creare un Team con un impatto sicuro e duraturo!

 

Si potrebbe scrivere un libro intero per spiegare una partnership sana cosi voglio mettere in risalto il primo passo da prendere per iniziare.

 

Il primo passo sta nella prima lettera della parola partnership, la lettera P.

 

Piazzare l’ agenda del nostro partner al primo posto.

 

Questo passo è importante perché aggiungere valore agli altri ci piazza automaticamente in una posizione di vantaggio!

 

Divento tuo partner perché il mio contributo ti aiuta a raggiungere i tuoi obiettivi, e se i tuoi obiettivi sono complementare ai miei allora , di conseguenza, aggiungo valore alla mia visione.

 

Attenzione però : non devo piazzarmi troppo avanti a te. Se faccio cosi allora divento un modello troppo lontano da replicare!

 

Devo piazzarmi solo qualche passo davanti a te, solo cosi divento un tuo amico, un tuo partner ideale, con il quale raggiungere le mete prefisse!

 

Esaminiamo i nostri partner e , soprattutto, domandiamoci se il nostro contributo valorizza il loro impatto!

 

Non si vince da soli, ma solo in squadra!

 

Alla prossima,

 

Gaetano SottileIMG-20160730-WA0000

Il domenicale di Guy Sottile: Semplicità

Semplicità

La parola per oggi è semplicità !

Non è facile vivere una vita semplice e non è facile comunicare in modo semplice.

Un educatore prende qualcosa di semplice e la rende complicata.
Egli non è soddisfatto fino a quando riesce a confondere chi lo ascolta.

Un comunicatore prende qualcosa di complicato e la rende semplice.

Questo è un lavoro duro.Semplicità

Essendo io stesso un comunicatore vi assicuro che tale impresa , in percentuale, prende la maggior parte del mio tempo di preparazione.

Cosa posso fare in modo semplice cosi da diventare un modello per gli altri? Cosa posso comunicare in modo semplice cosi che chi mi ascolta non dimentica quello che ho comunicato?

È un lavoro duro essere semplici ma rimane il modo più efficace per impattare la vita degli atri!

Se prendiamo un vassoio di biscotti appetitosi e lo mettiamo a due metri di altezza, solo chi è alto abbastanza può mangiarli, ma se li mettiamo a 20 centimetri da terra, allora tutti ne potranno trarre vantaggio!

Smettiamo di agire e comunicare in modo complicato, pensando che solo cosi possiamo mostrare la nostra preparazione e intelligenza.

Abbracciamo la semplicità come strumento principe del nostro essere persone influenti!

“ Se non riesci a spiegarlo a un bimbo di 6 anni, allora vuol dire che neanche tu lo hai ancora capito”! ( Albert Einstein )

Alla prossima!

Gaetano Sottile


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il domenicale di Guy Sottile: Fantastico!

Fantastico!

La parola per oggi è fantastico !

Questa parola viene utilizzata per condividere qualcosa fuori dell’ordinario.

Ogni nostra azione, impresa o traguardo raggiunto con fatica e creatività viene definito fantastico!

Per questa ragione la parola fantastico viene utilizzata per definire qualcosa di pragmatico e reale e non storie che appartengono al libro dei sogni.

Tuttavia la stessa parola ha una radice che risiede nella fantasia! Fantastico!

Questo perché ogni grande impresa è tale se nasce dalla nostra creatività e immaginazione!

Pragmatici si, ma sempre pronti ad attingere dalla nostra fantasia.

In una nota canzone napoletana ” Dicitincello vuje”, una riga recita: aggia perduto u suonne e a fantasia ! ( scusate lo spelling 🙂

 

Per le persone di fede come me ogni nostra azione dovrebbe essere fantastica perché surrogata dalla fede che spera anche in quello che non si vede! Forse proprio per questo un verso della Bibbia dichiara che SENZA FEDE È IMPOSSIBILE PIACERE A DIO!

Possa la tua settimana entrante essere vissuta in modo fantastico!!!!

Alla prossima!

Gaetano Sottile


Voglio saperne di più

il domenicale di Guy Sottile: Scettico!

scettico

La parola per oggi è scettico!

Nella mia vita sono sempre stato circondato da persone scettiche. Questo perché ho iniziato a essere un leader già da quando avevo 18 anni. La mia giovane età e le mie alte aspirazioni hanno sempre attratto critici e scettici intorno a me.

Cosi ho dovuto imparare subito che non tutti avrebbero capito le mie intenzioni, appoggiato i miei programmi e i miei obiettivi, e che non tutti sarebbero saliti sul treno dei miei sogni!

La credibilità e la fiducia necessitano tempo anche per coloro che non sono scettici!

Dunque sarebbe riduttivo aspettare che anche gli scettici credano in noi prima di partire in quarta nella costruzione della visione che abbiamo per la nostra vita!scettico

Bisogna anche aggiungere che chi è scettico anche se cerchiamo di accontentarlo, non per questo si ricrederà !

Ricordo la parabola di Gesù sul ricco e Lazzaro, in cui Lazzaro trovandosi negli inferi dice ad Abramo di mandare un profeta ad annunciare alla sua famiglia della reale esistenza dopo la morte. Abramo risponde che se anche vedessero un morto risorgere , essi ( gli scettici) non crederebbero!

Ecco, non tutti saliranno sul treno della nostra visione ma questo non deve inficiare l’ entusiasmo e la grinta che ci deve contraddistinguere.

Usiamo gli scettici per alimentare ancora di più le nostre batterie e ignoriamo la loro negatività !

Come avrebbe detto Virgilio, non ragioniam di lor, ma guarda e passa!

Alla prossima!

Gaetano Sottile


Voglio partecipare ai prossimi incontri con Guy Sottile!

La Solitudine del Manager

la solitudine del manager

Light Coaching Groups: la Solitudine del Manager

Una delle difficoltà maggiori che deve affrontare chi prende decisioni in azienda, in un ente pubblico, o in qualsiasi organizzazione, è quella di essere, alla fine, sempre e comunque solo.

Certo, c’è la condivisione con il team dei propri dipendenti diretti, consigli e comitati con pari grado per  prendere decisioni collegiali, serie di riunioni con esperti, magari anche un coach…

Ma alla fine rimani da solo: gli altri possono avere interessi a te sconosciuti e consigliarti diversamente da come dovrebbero, oppure darti ragione per semplice piaggeria, o magari considerarlo parte dell’essere al tuo servizio (quando questo capita con il coach è veramente grave: pagare qualcuno per farsi dare ragione aggiunge il danno alla beffa).

Un manager, come tutti, avrebbe bisogno di potersi confrontare con persone che considera al proprio livello e del cui apporto non abbia ragione di dubitare.

Qualcuno che si ritrovi ad affrontare difficoltà simili alle proprie, ma il cui parere non sia sospettabile di essere falsato dall’appartenere alla stessa azienda o dal poter avere interessi divergenti.

Per questo motivo da anni porto avanti l’esperienza di condivisione e confronto assistito che ho11046516_1029038467148821_2245685412151975133_n chiamato “La Solitudine del Manager”.

Si tratta di gruppi di condivisione e consulenza reciproca assistita professionalmente.

Ogni gruppo viene composto da non più di cinque persone, generalmente tutti autorevoli responsabili di decisioni: manager, imprenditori, dirigenti, impegnati in organizzazioni diverse e, per quanto possibile, prive di punti di contatto con le altre nel proprio ambito di business.

Il percorso prevede:

  • la composizione del gruppo attraverso colloqui individuali,
  • una riunione collettiva da due ore, per definire insieme date e obiettivi, poi
  • cinque incontri di confronto operativi ma conviviali, favoriti da una situazione di massimo comfort, per identificare per ognuno dei partecipanti un “piano d’azione” individuale successivo e
  • un follow up per la valutazione dell’esperienza fatta e per raccontarci come abbia funzionato il “piano d’azione” di ognuno.

Il tutto viene condotto da un IntraCatalyst (group coach specializzato nel metodo InverseTraining®) della massima esperienza, allo scopo di tenere unito il gruppo sull’obiettivo di perseguire tutti insieme risultati validi che portino effetti concreti nella pratica quotidiana di ognuno dei partecipanti.


Come si partecipa?
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Luglio: mettiamoci al lavoro!

luglio per formazione e coaching

Luglio: il mese perfetto per Formazione e Coaching.

Questo è un mese “classico” per gli interventi di formazione nelle aziende: il lavoro rallenta un minimo, e c’è il tempo per quella formazione tanto difficile da programmare nei mesi più convulsi per la produzione.

Quest’anno, ai dirigenti e alle loro squadre, conviene concentrarsi sul migliorare la capacità di visione e di ascolto, sia verso l’esterno che all’interno dell’azienda: visione e ascolto adeguati alle sfide del mercato permettono il potenziamento del brand e l’incremento dello share di mercato, da un lato, mentre dall’altro consentono di accrescere le potenzialità dell’organizzazione e il miglioramento della coesione della squadra, tanto difficile in tempi di turnover accentuato. Stronger Together - Credit Topher McGrillis

Obiettivi come questi, in questi tempi, non solo fanno la differenza fra un’azienda che spicca il volo e una che precipita in fiamme, ma anche quella fra un leader che crea il proprio spazio e un inseguitore affannato.

Luglio non è solo questo, ma anche uno dei mesi in cui, storicamente, hanno inizio o arrivano al traguardo i percorsi di coaching più lunghi.

Come sapete accolgo un numero limitato di coachee individuali, con cui programmo percorsi di lungo respiro e, in questi giorni, per me, giungono al termine due coaching di grandissima soddisfazione, per i successi conseguiti accompagnando due manager di altissimo livello in due diverse sfide in cui hanno dato prova della loro forza e dimostrazione della loro leadership, migliorando non solo il rapporto con le loro squadre e anche quello con le loro famiglie.

Considero la riservatezza un elemento imprescindibile del lavoro del coach, pertanto non citerò per nome R. e V., che tuttavia si saranno riconosciuti nella descrizione, ma voglio che sappiano pubblicamente che sono loro grato per il lavoro svolto insieme e spero che ai traguardi che abbiamo raggiunto attraverso nuove strategie, nuove reti personali e di imprese, nuove competenze nella negoziazione e nel parlare in pubblico e rinnovando il modo di presentarsi e di accogliere, se ne aggiungono molti altri dello stesso livello.

Godere ogni istante della gioia che sta arrivando è una parte non secondaria del compenso per il cammino fatto.

Durante le prossime settimane, insieme allo staff dello studio, valuterò le richieste di coaching per i due posti che si sono così resi disponibili: come sapete non ci sono “liste di attesa”, quindi prenderò in considerazione solo le candidature che giungeranno da qui in avanti.

Buon luglio a tutte e tutti!


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Mi interessa

Il domenicale di Guy Sottile: Esitazione

Guy Sottile

La parola per oggi è esitazione!

Nel percorso della nostra vita esistono vari momenti quando non siamo sicuri come procedere.

La domanda se quello che stiamo per fare é la cosa giusta inceppa la nostra volontà di agire e spesso ci si ferma nella incapacità di sapere quale strada prendere.

Esitazione é una parola che esprime due concetti: Esito e Azione.

Praticamente l’esito della nostra azione, da prevedere a priori, è il vero significato della nostra esitazione.

Ci sono due aspetti che caratterizzano l’esitazione.

Quello positivo che consiste nel fermarci a considerare tutte le conseguenze della nostra azione e così verificare se stiamo per fare la cosa giusta.

Quello negativo che consiste nel fermarci a pensare e riflettere troppo tempo , perdendo così l’opportunità vincente che abbiamo innanzi.

Quando l’esitazione congela il nostro comportamento e ci impedisce di decidere la direzione delle nostre azioni, allora diventa un nemico da sconfiggere!

La cosa giusta da fare quando ci si blocca è quella di condividere la nostra esitazione con qualcuno degno della nostra fiducia che sembra avere esperienza su quello che blocca le nostre decisioni.

Questa persona riesce a vedere il bivio in cui ci troviamo dal di fuori mentre noi siamo in mezzo a quel bivio e ci è difficile vedere dove le opzioni ci possono portare.

Esitare é saggio ma se la nostra esitazione permane allora può essere distruttiva!

Affronta le tue esitazioni, non ignorarle, ma abbracciale solo per poco tempo per evitare che diventino paralizzanti!

Dopo avere riflettuto sulle conseguenze e avere preso la tua decisione, lascia ogni esitazione e passa all’azione !

Decidi quale direzione prendere e lascia il bivio paralizzante in cui ti trovi.

Alla prossima,

Gaetano Sottile


Domande? Non esitare:

Neoeletti alla Carica!

Neoeletti alla Carica

Quello che è avvenuto con le ultime elezioni amministrative è indubbiamente un evento epocale.

Moltissimi candidati, provenienti da esperienze di vita e di lavoro in cui non rivestivano ruoli dirigenziali, sono stati eletti a ruoli importanti come Sindaci, Consiglieri e Presidenti di Municipio.Neoeletti alla Carica

Dal punto di vista della preparazione tecnica specifica, delle linee politiche e della normativa riguardante la gestione della macchina organizzativa, è indubbio che i partiti e movimenti di provenienza si faranno carico della loro preparazione, ma per quanto riguarda le competenze relative alla leadership, alla gestione della squadra e alle discipline manageriali in genere?

E, soprattutto, per quanto riguarda la loro preparazione personale a gestire la relazione con un “sé stesso” così rapidamente cambiato, in termini di responsabilità, impegno e preoccupazioni?

Queste persone si trovano, da un giorno all’altro, senza rete, a gestire organizzazioni di grande complessità.

Solo per fare un esempio, un qualsiasi Municipio di Roma, in media, è paragonabile a un’azienda con qualche centinaio di dipendenti diretti, una rete complessa di subfornitori, fra i centomila e i duecentomila “clienti”, una molteplicità impressionante di servizi da offrire, fra i centomila e i duecentomila azionisti con diritto di voto, un Consiglio particolarmente rissoso e irascibile.

Cari neoleletti, voi fate come credete, io vi consiglio di trovarvi un buon coach esperto e di lavorare con questo almeno per il primo anno: siete come atleti che stanno affrontando il loro primo impegno davvero importante, avere il vostro allenatore personale è un vantaggio inestimabile.

Non sto parlando necessariamente di me: scegliete quello di cui vi fidate di più fra i moltissimi e bravissimi che ci sono (magari non andatevi a cercare quello che costa di meno, a meno che non pensiate di essere un investimento su cui puntare il meno possibile, né a tutti i costi uno che ha votato per voi, perché non avete bisogno di un ulteriore controllo della vostra linea politica).

Io, come cittadino, mi sentirei più tranquillo, sapendo che chi è delegato a rappresentarmi lo fa con competenza e con il giusto atteggiamento mentale, e voi, forse, reggerete lo stress senza dover soffrire come cani (non è mica obbligatorio rovinarsi vita, rapporti umani e salute per fare politica, eh!).


Spiegami di più!